Onorevoli Colleghi! - Tutti i bambini traggono benefìci dall'allattamento al seno perché il latte materno contiene tutti i nutrimenti necessari affinché il bambino goda di buona salute e cresca bene: protegge dalla diarrea e dalle infezioni acute alle vie respiratorie; stimola il sistema immunitario e la reazione immunitaria alle vaccinazioni; contiene centinaia di anticorpi e di enzimi che migliorano la sua salute; è immediatamente assimilabile, senza bisogno di mescolarlo con altre sostanze o di sterilizzarlo e non richiede l'uso di alcuno strumento esterno. Inoltre, è sempre alla temperatura ideale.
      I bambini allattati al seno mostrano un minore tasso di incidenza dei tumori, in particolare di leucemia e di linfosarcoma. Sono meno esposti a malattie come la polmonite, l'asma, le allergie, il diabete, le infezioni gastrointestinali e le otiti suscettibili di degenerare in deficienze auditive.
      L'allattamento materno agevola inoltre lo sviluppo neurologico e cognitivo.
      I sostituti del latte materno, al contrario, sono cari, di qualità inferiore e non di rado nocivi, eppure ciò non ha impedito ai produttori di latte in polvere di lanciare grandi campagne promozionali e di commercializzare i loro prodotti.
      Per regolamentare questi comportamenti, nel 1981 l'Assemblea mondiale della sanità ha adottato il «Codice internazionale di commercializzazione dei sostituti del latte materno». Esso descrive le responsabilità che gravano sulle industrie, sugli operatori sanitari, sui governi e sulle organizzazioni interessate alla diffusione di questi surrogati, del biberon o delle tettarelle.
      Il Codice proibisce qualsiasi forma di promozione dei sostituti del latte materno,

 

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dei biberon o delle tettarelle; stabilisce che gli istituti e gli operatori sanitari non devono svolgere alcun ruolo in favore della diffusione dei sostituti del latte materno, né distribuire campioni gratuiti di questi prodotti alle donne in gravidanza, alle neo-mamme o alle loro famiglie. Il Codice, come pure le varie risoluzioni dell'Assemblea mondiale della sanità che ne hanno in seguito precisato i dettami (tutte approvate dai rappresentanti dei vari governi italiani che si sono succeduti), sono da considerare come uno standard minimo di regolamentazione, e devono essere applicati nel quadro della legislazione dei singoli Paesi.
      La presente proposta di legge ha, pertanto, lo scopo di:

          a) adeguare la normativa italiana in materia di commercializzazione dei sostituti del latte materno ai criteri e alle finalità espressi nel Codice internazionale di commercializzazione dei sostituti del latte materno adottato dalla 34a Assemblea mondiale della sanità con risoluzione 34.22 del 1981, avuto riguardo alle successive risoluzioni adottate in materia e in particolare alla risoluzione WHA 55.25 del 18 maggio 2002;

          b) affermare il diritto di ciascun bambino ad una adeguata alimentazione come mezzo per raggiungere e conservare la salute;

          c) favorire la diffusione di adeguate pratiche nutrizionali per l'infanzia che incoraggino l'allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino e il successivo ricorso ad un'alimentazione complementare nutrizionalmente appropriata e corretta cui si accompagni l'allattamento al seno fino ai due anni di vita del bambino;

          d) rafforzare la tutela offerta dall'ordinamento alla salute dei lattanti e, in senso ampio, della prima infanzia attraverso un efficace intervento sulle norme in materia di composizione, etichettatura e pubblicità degli alimenti per lattanti e degli alimenti di proseguimento.

 

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